Quando sono a Ravenna, a casa dei miei genitori, le foto che faccio al cibo sono sempre dal terrazzo. Sono diverse e hanno un’atmosfera tutta diversa che, per me fa tanto “casa”.
Quando sono a Ravenna cambia anche un po’ il mio modo di mangiare. Mi piace essere lenta e fare le cose con calma, che non sempre nell’appartamento a Bologna farei. E mangio più pesce.
Mi piacciono tanto le sarde. Sono un piatto poverello ma che fa benissimo. Richiedono un po’ di lavoro, certo, ma, se preparate a dovere, sono davvero sfiziose.
Ne avevo prese in più e le rimanenti le ho messe a marinare nel limone per diverse ore. Il giorno dopo io non ero a casa e quando sono tornata, ovviamente, non c’erano più.
Quando mi daranno il tempo di fotografarle (e magari di assaggiarle!) ve le proporrò anche così!
Il procedimento di pulizia delle sarde lo avevo raccontato qui dove c’è anche un’immaginetta, se non lo avete mai fatto dateci un’occhiata! Questa ricetta è, come sempre, per due persone, un po’ abbondante. Se scegliete di usare la pasta fatta in casa avete vinto 🙂
- 400 g di sarde (peso con lisca e teste)
- uno scalogno
- 40 g di pinoli
- 40 g di uvetta
- 4/5 filetti di acciuga salata sott’olio
- un mazzetto di finocchietto selvatico
- una manciata di pangrattato
- una bustina di zafferano
- sei rettangoli di pasta per lasagne
- olio evo
- sale
- Puliamo le sarde (usiamo dei guanti di lattice per evitare di averne l’odore per un paio di giorni).
- Stacchiamo la testa dalle branchie. Apriamo la sarda dalla pancia allargandola a libro (aiutandoci col pollice). Togliamo la lisca centrale (fino alla coda) e le interiora. Talvolta restano delle lische sul dorso, tiriamo via anche quelle. Poi le passiamo sotto l’acqua corrente.
- A questo punto soffriggiamo due cucchiai di olio di oliva con lo scalogno tritato e i filetti di acciuga. Uniamo poi le sarde.
- A parte facciamo rinvenire in acqua le uvette e tostiamo in padella i pinoli.
- Uniamo pinoli e uvette alle sarde e facciamo cuocere per pochi minuti (i pesci devono diventare bianchi). Se le acciughe non sono bastate a dare la giusta sapidità, regoliamo di sale. Aggiungiamo infine anche un po’ di finocchietto selvatico.
- Mettiamo sul fuoco una pentola con dell’acqua salata per la pasta a cui aggiungiamo la busta di zafferano.
- Quando bolle lessiamo i rettangoli per le lasagne cuocendole al dente.
- Componiamo la lasagna. Foderiamo una teglia di carta forno che ungiamo con due cucchiai di olio. Componiamo la lasagna con uno strato di pasta (due rettangoli, uno vicino all’altro), uno del nostro sugo di sardine, un altro strato di pasta, uno di sarde, uno strato i pasta e un ultimo di sarde. Terminiamo con un giro di olio evo (soprattutto sui bordi che tendono a seccarsi) e una bella spolverata di pangrattato.
- Inforniamo a 200° per 5 minuti circa in modo che il pangrattato sia poi ben dorato.
- Serviamo calda
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