Viaggi

Irlanda 2019: la nostra babymoon

Siamo tornati dal nostro viaggio in Irlanda una settimana fa, ho raccolto le idee e questo è il mio racconto. Come ogni volta, scrivo e pubblico queste immagini sperando di essere di ispirazione per chi sta pensando a un viaggio del genere o magari per fare venire voglia a qualcuno.

L’Irlanda è la terra dei castelli, delle rovine e dei paesaggi. Una terra ricca di storia, dove la natura è imponente e sontuosa. Il clima è un po’ destabilizzante perché variabile a livelli allucinanti, soprattutto per noi che non siamo abituati.

Noi siamo scesi dall’aereo il giorno 8 agosto a Dublino nel tardo pomeriggio, abbiamo preso una macchina in aeroporto e siamo partiti verso l’albergo (con guida a sinistra!). In serata abbiamo fatto una passeggiata per capire un po’ l’anatomia della città.

Non credo che citerò molti locali dove mangiare su questo post. La cucina irlandese è gradevole, di sostanza, ma non particolarmente varia, i pub sono i locali aggregativi per eccellenza dove si mangia discretamente una cucina rustica, fatta di stufati, zuppe, fish&chips e frutti di mare sulla costa Atlantica. E ovviamente patate in tantissimi modi. Per la mia piccola esperienza posso dire di aver mangiato meglio e più a buon mercato nei pub piuttosto che nei ristoranti, questo è l’unico consiglio che mi sento di dare.

In effetti la prima sera a Dublino è una delle cene che ricordo con più piacere. Forse perché è stata la prima delle tante passate al pub e quindi la novità, forse perché, andando un po’ a caso, ci siamo trovati in uno dei pub migliori della città… In realtà cercavamo un posto segnalato sulla guida, ma era pieno. Poco lontano abbiamo trovato il Doheny&Nessbit pub (facendo click sulla parola arrivate al sito!). Ci è piaciuto molto l’interno (che sembra fermo al 1800) ci è piaciuto un sacco il cibo (noi abbiamo preso lo stufato tradizionale e quello alla Guinness) e soprattutto ci è piaciuto il fatto che fosse pieno di Dublinesi intenti a bere Guinness guardare il rugby in tv.

Il giorno dopo invece siamo stati tutta la giornata in giro per la città.

La mattina abbiamo visitato il Trinity college, che vale la visita se non altro per l’atmosfera da Harry Potter che si respira al suo interno. Nel pomeriggio abbiamo camminato parecchio, in particolare abbiamo visto la cattedrale gotica di San Patrick e la Christochurch, molto interessanti nel loro stile gotico vichingo.

Una veduta sulla Christochurch

La sera abbiamo fatto un giretto nel quartiere di Templebar, sempre frequentatissimo, è il luogo della movida Dublinese e dei locali più conosciuti.

Il giorno dopo (10 agosto) ci siamo spostati e siamo finiti a Glendalough, un’antico monastero del VI secolo, fondato da un eremita in cerca di un luogo di preghiera, San Kevin. Divenne un grande centro religioso e ad oggi conserva i resti di quelle che erano le abitazioni e i luoghi di preghiera dei frati, la torre per la conservazione delle reliquie e il cimitero.

Il sito di Glendalough

In questo sito si possono fare lunghe passeggiate tra i laghi e la natura circostante. Noi non ci siamo dilungati troppo perché ci siamo andati in un giorno in cui il tempo non era il massimo.

Nel pomeriggio siamo andati a Kilkenny, dove abbiamo anche dormito. Questo è forse uno dei paesi più carini dell’Irlanda, ricco di arte e centro di design. Ha anche un castello che però abbiamo visitato solo da fuori. 

La colazione del giorno 11 è l’unica che abbiamo fatto al bar (non era inclusa nel B&B dove abbiamo dormito) e abbiamo mangiato i Waffle con lo sciroppo d’acero. Quasi ovunque si può scegliere il tipo di colazione: continentale o tradizionale irlandese. Un paio di volte abbiamo provato la tradizionale irlandese con uova e pancetta (volendo si possono aggiungere le salsicce, i funghi, i pomodori…), ci è piaciuta ma a casa restiamo fedeli alla colazione dolce!

Dopo colazione siamo partiti verso Rock of Cashel, una rocca nata come centro monastico ma impiegata per vari usi nel corso dei secoli, qui le rovine sono molto suggestive e valgono una visita. 

Da Wikipedia:

Sulla ventosa cima della rocca sorge un imponente complesso archeologico circondato da antiche fortificazioni Le mura poderose inglobano una torre rotonda completa, un’abbazia oggi priva delle strutture di copertura, le rovine della sede arcivescovile, edificata sopra ad insediamenti notevolmente più antichi. Incuneata al centro del complesso giace un’estesa cattedrale gotica, ancora solo parzialmente coperta dalle sue volte.



Il paesaggio che si può godere dalla rocca è notevole. Le rovine, relativamente ben conservate, sono circondate da un esteso prato collinare irto di croci celtiche L’antichissima abitudine, diffusa ovunque in Irlanda, di ricavare le tombe tra le rovine delle antiche chiese (o addirittura all’interno), in un ordine apparentemente casuale, pare sia durata a Cashel fino al 1984 circa.

A pranzo ci siamo spostati verso Waterford. Si tratta di un paese sulla costa noto per essere il più antico di Irlanda. Abbiamo fatto due passi ma in realtà non è un luogo che offra qualcosa di particolare.

Nel pomeriggio abbiamo proseguito verso il Blackrock Castle, un castello a picco sul fiume che abbiamo visto velocemente in un giretto esterno.

Abbiamo proseguito poi verso Ovest e siamo arrivati a Cork. Questa è una città relativamente grande. Non so perché avevo alte aspettative su questa città, invece la città in sè non ha grandi attrattive, per noi è stata anche luogo di passaggio per la visita del giorno seguente.

Davvero bellissimo e suggestivo invece è il Blarney Castle, che abbiamo visitato standoci praticamente tutta la giornata del 12 agosto.

C’è una leggenda su questo castello che dice che baciare la pietra che si trova sulla sommità della torre porti fortuna e faccia diventare eloquenti, per questo c’è una fila continua di persone che vogliono fare questa “esperienza”. Il parco invece è immenso, ricco di angoli e di giardinetti da scoprire. Qui è bello avere un po’ di tempo a disposizione per passeggiare con calma, anche pranzando alla caffetteria del castello come abbiamo fatto noi!

 

Il parco di Blarney curatissimo e immenso e il castello, la pietra dell’eloquenza si trova proprio in cima!

Per cena e per la notte siamo arrivati a Portmagee, cittadina sulla costa, famosa perché da qui c’è l’imbarco per le Skelling Island, isolette ad oggi disabitate, un tempo sede di un monastero. Sono state rese famose in tutto il mondo soprattutto perché sono state il set di più film di “Star Wars” (e per questo motivo Gabriel non se le poteva certo perdere).

In questo caso consiglio vivamente di alloggiare alla Mooring Guesthouse per diversi motivi. Il primo perché è veramente vicinissimo all’imbarco per le Skelling. Il secondo per la gentilezza e disponibilità del personale (non è una cosa rara in Irlanda, ma in questo caso devo dire che si sono distinti), per la grandezza e pulizia delle stanze e per il fatto che l’albergo dispone di un famoso ristorante e di un bar annesso che serve portate a base di ottimo pesce fino a tarda sera. In più, se siete veri nerd, questo è l’albergo dove ha soggiornato più volte il cast di Star Wars e potrete sedervi comodamente nel salottino dove si sedevano anche i registi e gli attori del film nei loro momenti di pausa. In più non è certamente un albergo caro.

Riguardo alle isole Skelling invece ci si arriva con una barchetta in mattinata e si rientra nel primo pomeriggio, si fa una passeggiata arrivando in cima a una scalinata in pietra (sono circa 30 minuti di cammino) dove ci sono appunto le capanne e i resti delle capanne di pietra dei monaci. Per andarci occorre essere preparati al fatto che sull’isola non ci sono servizi (spesso è lo stesso albergo che si offre di preparare dei panini). Il posto e il paesaggio però sono veramente unici nel loro genere, se siete fan del film o se amate le esperienze un po’ diverse e l’archeologia (e se non soffrite il mal di mare) ve lo consiglio.

Nel pomeriggio di questa giornata, il giorno 13 agosto (compleanno di Gabriel) ci siamo spostati verso il Bunratty Castle perché avevamo prenotato un’esperienza molto Irlandese: la cena medievale dentro al castello con figuranti e atmosfera a tema. La cena si è svolta con aperitivo con idromele nella grande sala e cena nella “taverna”. Ogni portata era accompagnata da arpa e violino, da canti a tema o da sketch il tutto portato in scena da personaggi in abiti storici. Questa serata è stata un po’ come vivere il castello ed è un’esperienza decisamente da fare.

Il giorno 14 ci siamo spostati ancora un po’ di più a ovest, fino alle scogliere di Moher. La cosa che mi è dispiaciuta di più è stata che appena arrivati il tempo era davvero brutto, anche se un po’ è migliorato nel corso della mattinata. 

Lo spettacolo delle scogliere a picco sul mare è imponente e immenso, fa quasi paura. ci sono sempre un sacco di turisti che gironzolano su e giù. In questo caso le scarpe da trekking sono consigliate. Non perché il sentiero sia difficile ma perché se la giornata è tipo quella che abbiamo trovato noi il fango è ovunque! Qui nei dintorni si può girovagare godendosi il paesaggio del Burren (paesaggio costituito principalmente da tavolato calcareo), mentre poco distante abbiamo trovato il castello di Kinvara. Visto solo da fuori.

Il Burren

La sera abbiamo raggiunto Galway dove ci aspettava Alessandra, una mia cara amica e dove siamo rimasti per 3 notti.

Sulla giornata del 15 non avevamo grandi progetti, quindi su consiglio di Alessandra abbiamo deciso di fare un giretto in macchina nel parco nazionale del Connemara, il paesaggio Irlandese più bello fatto di brughiere sterminate, pascoli e natura incontaminata.

Girando in macchina siamo capitati alla Kilmore Abbey, un’imponente abbazia ottocentesca arredata e conservata magnificamente sia negli interni che nei suoi giardini. In questi luoghi abbiamo terminato la nostra giornata passeggiando e scattando fotografie.

In serata siamo tornati a Galway per mangiare con gli amici e passare una serata al pub (io non ho mai fatto le ore piccole perché la schiena ultimamente non me lo permette e a una cert’ora fagiolino inizia a infastidirsi, ma è stato bello anche solo avere un’assaggio delle serate negli Irish pub…).

Il giorno 16 è stato interamente dedicato alle isole Aran, partenza la mattina, ritorno al pomeriggio. 

Queste isole sono parte integrante del paesaggio Irlandese ed è senz’altro una buona idea girarle in bici. Questa giornata col sole ce la siamo davvero goduti, anche se alla fine non abbiamo seguito un planning preciso e con le bicilette siamo andati un po’ dove ci ispirava di più.

Dalle isole Aran abbiamo portato a casa dei maglioni fatti con la lana prodotta su quest’isola. Non vedo l’ora che arrivi l’inverno per utilizzarli perché sono davvero bellissimi e super morbidi!

Per l’ultima serata a Galway abbiamo mangiato cibo italiano a casa di Alessandra ed è stato davvero bello. Per quanto non si possa dire che abbiamo mangiato male, la mancanza della cucina di casa dopo un po’ di giorni inizia a farsi sentire (e a dirlo sono io che amo provare cose nuove!).

Il giorno 17 siamo partiti da Galway e abbiamo iniziato il ritorno verso Dublino dove, il giorno dopo avremmo ripreso l’aereo. La prima tappa è stata a Kilbeggan, una paesino che ospita una storica distilleria di Whisky aperta al pubblico. In effetti non potevamo andarcene senza aver fatto prima una visita a una distilleria e questa conserva ancora gli ingranaggi e il fascino del 1757, anno in cui è stata aperta. Il giro nella fabbrica si è concluso con una degustazione di whisky di cui io mi sono bagnata le labbra.

Dopo questa visita ci siamo impigriti e siamo stati un po’ in albergo a Slane. Siamo usciti solo per cena. Questa è stata l’unica sera in cui abbiamo mangiato al ristorante e non in un pub. Secondo me, lo dico un po’ dispiaciuta, non ne è valsa la pena. I prezzi sono più alti e, almeno nel nostro caso, non abbiamo notato una qualità superiore.

Il 18 è stato il nostro ultimo giorno. Nel pomeriggio dovevamo riconsegnare l’auto e riprendere l’aereo per tornare in Italia. Abbiamo quindi deciso per la mattina di fare una visita in un sito archeologico nei dintorni di Dublino: Newgrange e la Boyne valley. Si tratta di “uno dei più importanti siti archeologici di origine preistorica al mondo” (fonte: WIkipedia). In particolare Newgrange è una grande tomba a corridoio, che termina a croce, in una sala coperta da una volta fatta di lastre di pietra grezza. Oltre che essere una struttura funeraria, si pensa a una costruzione legata al culto del sole. Su diverse pietre si trovano incise delle simbologie e dei decori tipici del periodo neolitico e preceltico: la spirale, il triangolo, le onde a zig zag.

La parte turistica di questa giornata si è conclusa così, anzi a dirla tutta si è conclusa con una seconda colazione (delle ore 11,30) a base di croissant e dolcetti, in una pasticceria di Slane. Una specie di brunch che ci ha fatti arrivare quasi fino all’ora di cena, quando eravamo già atterrati in Italia.

Si conclude qui quella che per noi è stata la nostra “babymoon” un viaggio dove ci siamo concessi tanto di quello che con l’arrivo di un bimbo piccolo, almeno per un po’, non si potrà più fare (ho imparato questo termine parlando con una delle figuranti irlandesi al Bunratty Castle e me lo tengo bello stretto perché mi piace un sacco!).

Ci tenevo a fare un post unico che contenesse tutte le info, spero di avervi fatto venire, almeno un po’, la voglia di fare il nostro viaggio che per noi è stato davvero da ricordare.

Tornerò presto in cucina ma anche su tanti argomenti nuovi, ho voglia di parlare di questo periodo per me nuovo: la gravidanza, spero di riuscirci al meglio. A presto!

1 Comment

  • Reply
    Tatiana
    3 Settembre 2019 at 9:09

    Che post meraviglioso! Ho sempre desiderato visitare questo paese incredibile, lo pianificato quale luna di miele ma poi mio marito volle stravolgere tutto, pertanto il desiderio mi è rimasto: però è uno di quei paesi che vorrei includere tra i nostri lunghi viaggi in camper, di quelli “senza problemi e senza data di rientro”, quindi di certo non a breve termine. Nel frattempo leggo e rileggo quanto hai annotato e mi godo le foto, stupende, che hai postato… danno perfettamente l’idea dell’atmosfera e del clima che vi si respira!
    Un abbraccio 🙂

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